Case in legno intelligenti: Marlegno e il progetto di Cognitive Building
E se potessimo costruire case in legno che imparano e si auto-regolano in base a ciò che gli accade?
Immagina una casa in legno capace di auto-regolarsi e di prendersi cura dei suoi inquilini: sensori che rilevano lo stato di salute dell’edificio e fanno una diagnosi in tempo reale dei consumi, notifiche in real time delle eventuali anomalie, tracciamento del comportamento della struttura quando si verificano eventi particolari, come i movimenti che si propagano nel suolo, adattamento del comfort interno in relazione alle persone presenti in un ambiente, ecc.
Una casa, insomma, che si riorganizza spontaneamente sulla base dei dati rilevati, e che si preoccupa di migliorare giorno dopo giorno la qualità della vita dei suoi inquilini, anche e soprattutto la loro sicurezza: sarebbe una casa davvero intelligente, non trovi?
Costruire una, anzi, tante case in legno intelligenti è proprio l’obiettivo del nuovo progetto di ricerca e sviluppo promosso da Marlegno in collaborazione con IoTty, la startup bergamasca che già da qualche anno è diventata il punto di riferimento per l’innovazione nel settore dello Smart Living e dell’Industria 4.0.
In particolare, il progetto si propone di applicare soluzioni di intelligenza artificiale alle case in legno Marlegno, realizzando quelle che oltremanica chiamano Cognitive Building, edifici pensanti, edifici attivi e partecipi della vita di chi li abita.
Da Smart Building a Cognitive Building: l’upgrade del modello intelligente
Quello del Cognitive Building è un concetto che va ben oltre la vecchia idea di Smart Building: non più un modello di gestione degli edifici residenziali basato sull’analisi dei dati a posteriori (la classica analisi dello storico dati), ma un modello in cui l’edificio è capace di apprendere dai dati appena rilevati e di progettare in autonomia una strategia di manutenzione preventiva.
“L’obiettivo di questo progetto realizzato in collaborazione con IoTty è quello di realizzare edifici intelligenti, cioè in grado di raccogliere ed analizzare tutta una serie di informazioni e dati che possono essere utilizzati per migliorare performance e benessere degli abitanti – ha precisato Angelo Luigi Marchetti, AD di Marlegno – La volontà è quella di creare case in grado di auto-organizzarsi e di “assistere” chi vi abita, in nome del risparmio dei consumi e della salvaguardia strutturale.”
Grazie ai dati registrati, infatti, le case intelligenti possono avere performance migliori – riducendo ulteriormente i consumi – e il benessere di chi vi abita – garantendo un costante controllo delle condizioni di salute della struttura e delle sue utenze.
È innegabile che i Cognitive Building siano il futuro della costruzione, perché rappresentano il passo decisivo per configurare ambienti più sicuri e su misura delle persone; il grado di innovazione in gioco è alto ma, come ha affermato Roberto Zappa, presidente di IoTty: “La digitalizzazione rappresenta indubbiamente un tema trasversale per la nostra economia, che si esplicita in un contesto caratterizzato da regole sia operative che etico-morali ancora tutte da scrivere”.
Pubblicato in:
Marlegno
Data: 14.06.19
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