ZEB e NZEB: cosa sono gli “Zero Energy Buildings” e i “Near Zero Energy Buildings”
Sempre più spesso nel mondo dell’edilizia moderna si sente parlare di ZEB e NZEB ma, per i meno esperti del settore, il concetto alla base di questi acronimi è ancora piuttosto sconosciuto.
La definizione di ZEB e NZEB
Gli edifici ad “energia zero” o “energia quasi zero” sono tutti quegli edifici, siano essi residenziali o non, per i quali il bilancio tra l’energia prodotta e quella consumata è pari (Zero Energy Building) o prossimo (Near Zero Energy Building) a zero.
A discapito di una definizione tanto semplice, la realizzazione di un edificio ad energia quasi zero implica una progettazione accurata e ben integrata.
Da un lato è infatti necessario minimizzare le dispersioni o i guadagni di calore indesiderati attraverso la realizzazione di un involucro altamente isolante e lo studio delle ombreggiature.
Dall’altro lato è importante che l’edificio produca da sé l’energia necessaria per climatizzazione, illuminazione, produzione di acqua calda sanitaria e altri consumi attraverso l’utilizzo di fonti rinnovabili e sistemi passivi di riscaldamento e raffrescamento.
Principali caratteristiche degli edifici ad energia quasi zero
Indipendentemente dalla tipologia di edificio, esistono caratteristiche imprescindibili che devono essere considerate nella progettazione e realizzazione di un edificio ad energia quasi zero:
- deve essere effettuato uno studio sull’orientamento e le ombreggiature dell’edificio in modo che siano massimizzati gli apporti solai gratuiti nei mesi invernali e ridotti in quelli estivi;
- l’involucro opaco e trasparente dell’edificio deve possedere ottime caratteristiche di isolamento termico;
- durante la progettazione devono essere eliminati, o per lo meno ridotti al minimo, i ponti termici dell’edificio, ossia tutti i “punti deboli della struttura” dove lo scambio di calore con l’esterno è maggiore;
- deve essere progettata la tenuta all’aria per evitare dispersioni di calore indesiderate;
- gli impianti devono essere ottimizzati ed integrati e deve essere prodotta energia sfruttando risorse rinnovabili;
Altre peculiarità degli edifici ad alta efficienza energetica possono essere la progettazione di sistemi di ventilazione naturale e/o meccanica, un sistema domotico per la gestione intelligente di impianti e consumi.
La direttiva Europea
La dicitura NZEB deriva da una specifica Direttiva europea, la 2010/31/UE (la nuova EPBD – Energy Performance Building Directive) che introduce il concetto di “energia quasi zero” per gli edifici di nuova costruzione sia pubblici che privati.
Tale direttiva dispone che a partire dal 31 dicembre 2020 tutti gli edifici di nuova costruzione dovranno essere NZEB.
In Italia la direttiva è stata recepita attraverso un decreto che modifica D.lgs. 192/2005 introducendo, in particolare, l’art. 4-bis che stabilisce che «a partire dal 31 dicembre 2018, gli edifici di nuova costruzione utilizzati da Pubbliche Amministrazioni e di proprietà di queste ultime devono essere progettati e realizzati quali edifici a energia quasi zero. Dal 1 gennaio 2021 la predetta disposizione è estesa a tutti gli edifici di nuova costruzione».
Il decreto stabilisce la definizione di requisiti minimi e metodologia di calcolo che tengano conto sia delle caratteristiche termiche dell’edificio che degli impianti di climatizzazione e produzione di ACS ma entrambi sono ancora in fase di elaborazione.
Alla lentezza della normativa si contrappongono però alcuni protocolli, come Passivhaus o Casa Clima, che permettono di certificare come ZEB edifici per i quali sono stati rispettati determinati standard di progettazione e realizzazione.
Qualsiasi sia il protocollo scelto, ciò che li accomuna è l’attenzione rivolta ad una progettazione sempre più integrata e mirata al risparmio energetico ed alla massimizzazione del comfort interno.
Pubblicato in:
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Data: 2.10.17
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