Un progetto di rinascita: la costruzione di una nuova biblioteca civica per il Comune di Sovere
L'architetto Elio Moschini ci racconta in una breve intervista cosa caratterizza il progetto della nuova biblioteca civica di Sovere e cosa lo rende così innovativo.
In questa breve intervista abbiamo posto all’architetto Elio Moschini alcune domande riguardo il progetto di riqualificazione e costruzione della nuova biblioteca per il Comune di Sovere.
Elio Moschini
Architetto
Quali sono le caratteristiche salienti che riguardano il progetto della nuova biblioteca per il comune di Sovere?
Questo progetto rappresenta un intervento di rigenerazione urbana: la nuova biblioteca civica verrà costruita in seguito alla demolizione dell’attuale ex bocciodromo, in disuso ormai da diversi anni.
Alla base del progetto vi è l’idea di integrare gli elementi che più connotano il territorio bergamasco, ossia il paesaggio collinare-montuoso e la pianura. La sintesi di questi elementi si concretizza nella copertura a più falde che acquista una pendenza maggiore man mano ci si avvicina verso nord – e quindi verso le Orobie – e una pendenza minore più ci si avvicina al lato opposto – e quindi verso la pianura.
Inoltre, la copertura su più falde ha consentito di avere una doppia lettura dell’edificio:
- Una prima lettura complessiva, data dal fatto che l’edificio è caratterizzato da una superficie piuttosto importante;
- Una seconda lettura data dalla scansione delle falde, che richiama alla dimensione degli edifici circostanti, che sono di tipo residenziale e, quindi, con una dimensione minore rispetto al volume dell’edificio civico.
Perché si è scelto di realizzare il nuovo edificio in legno?
Perché il legno è un materiale della tradizione che ci consente di avere ottime prestazioni sia dal punto di vista meccanico che energetico e, soprattutto, è un materiale che si presta molto bene alla sperimentazione.
Infatti, non solo la struttura, ma anche il rivestimento esterno sarà fatto con doghe in legno disposte in modo non simmetrico, richiamando così i boschi sui versanti della valle che circondano la biblioteca.
Qual è stata la sfida maggiore riscontrata durante la progettazione?
La sfida più importante è stata quella di proporre un edificio contemporaneo in grado di relazionarsi col contesto del centro storico di San Martino.
Questa biblioteca non sarà un semplice centro culturale, ma uno spazio di aggregazione a disposizione dell’intera comunità. Potrebbe spiegarci meglio la ragione di questa scelta?
Questa scelta è avvenuta in grande sintonia con l’amministrazione comunale, che sin dall’inizio ha voluto cogliere l’occasione per rigenerare l’edificio esistente con l’obiettivo di creare uno spazio al servizio dei cittadini.
L’edificio avrà quindi una grande permeabilità: non sarà dedicato esclusivamente alla consultazione di libri, ma verrà utilizzato anche per organizzare iniziative culturali o come spazio di lavoro.
Come verrà organizzato lo spazio interno della biblioteca per favorire la fruizione e l’accessibilità di tutti i visitatori?
A differenza dell’edificio precedente, la biblioteca si svilupperà principalmente su un unico piano alla stessa quota, annullando di fatto le barriere architettoniche e rendendolo accessibile a qualsiasi persona.
Anche il piccolo laboratorio presente nel piano seminterrato non presenterà problemi di fruibilità grazie al salto di quote.
Anche per gli spazi esterni verranno adottati degli interventi particolari?
Anche gli spazi esterni risponderanno alla stessa logica e saranno tutti completamente accessibili. Lo spazio esterno sarà realizzato sulla stessa quota e caratterizzato da un’alternanza tra porzioni pavimentate e porzioni a verde. Quindi non ci saranno problemi di fruizione.
L’edificio è stato progettato per avere un lungo ciclo vitale e adattarsi alle future nuove esigenze della comunità. Quali soluzioni sono state adottate per garantire la flessibilità degli spazi interni?
La biblioteca presenterà un grande spazio interno completamente libero, caratterizzato da elementi di arredo che consentiranno una partizione delle diverse aree della biblioteca (sala lettura, area per bambini e ragazzi…) in modo flessibile ed agevole.
La scelta di utilizzare questa tipologia di arredi deriva dalla richiesta dell’amministrazione di poter utilizzare l’edificio anche per esigenze diverse rispetto a quello della consultazione e della lettura, allungandone di conseguenza il ciclo di vita e rendendolo adattabile a differenti funzioni interne.
Oltre al legno, quali altri materiali da costruzione sono stati impiegati per garantire la durabilità e la sostenibilità della biblioteca?
Oltre al legno, che costituisce la struttura portante dell’edificio, grande importanza hanno rivestito il vetro, impiegato per realizzare le ampie superfici vetrate, e le opere in calcestruzzo, come le fondazioni e il piano seminterrato.
Quali scelte impiantistiche sono state integrate? Si può definire la biblioteca un edificio ad “impatto zero”?
La biblioteca sarà un edificio NZEB e quindi a consumi quasi zero, alimentato principalmente da fonti energetiche di tipo rinnovabile derivanti da un impianto fotovoltaico da 16 kW.
Per quanto riguarda la scelta degli impianti, la biblioteca integrerà un impianto di climatizzazione radiante a pavimento alimentato da pompa di calore aria-acqua per il riscaldamento invernale e il raffrescamento estivo, un sistema di accumulo di acqua calda sanitaria da 80 l con pompa di calore integrata, un sistema di ventilazione meccanica controllata costituito da due unità ventilanti, dotate di recuperatore di calore e batterie ad acqua, con canali di mandata circolari spiralati in acciaio a vista.
Quando avverrà la consegna del nuovo edificio?
È previsto un cronoprogramma di undici mesi per la realizzazione e la consegna dell’opera.
Pubblicato in:
Riqualificazione
Data: 22.06.23
Tags:
bioedilizia, costruire in legno, demolizione, grandi progetti, prefabbricazione, progettazione, ricostruzione, riqualificazione, sostenibilità